I nostri spettacoli sono promossi entro la ZCL- Zona a Cittadinanza Limitata– periferia nord/periferia est.
Questo perché lavoriamo con ragazzi di Ponticelli, di Scampia, di
Soccavo, di Bagnoli e di tante altre zone della città.
Ci sembra
che la periferia non abbia evidentemente gli stessi diritti del
centro, in termini di servizi sociosanitari, culturali, commerciali e
questo ha creato una cittadinanza di secondo, terzo livello e quindi
limitata.
ZTL
Negli ultimi tempi, Napoli sta usufruendo di una preziosa politica di creazione di ZTL– zone a traffico limitate- che va approvata e perfezionata, con un attacco lanciato all’inquinamento e all’invivibilità che avrà ancora molta strada da percorrere.
Tutte e tutti cittadini in Periferia!
Arrevuoto, con i suoi laboratori, promuove l’eliminazione delle ZCL affinché in periferia tutti possano essere a pieno diritto cittadini. Per far si che sia possibile bisogna invece far funzionare le cose, i servizi pubblici di ogni tipo, bisogna avere, da parte delle istituzioni, un progetto politico chiaro e complessivo su che idea di città ci immaginiamo, sdoganando i territori dall’essere luoghi simbolo del degrado per farli diventare quartieri vivibili… la città è una!
Già oggi, le periferie promuovono da sole progetti culturali e sociali, esse vanno solo sostenute e potenziate.
Sull’Auditorium di Scampia
Il caso dell’Auditorium di Scampia, spazio rinato grazie ad Arrevuoto, ne è un esempio. Arrevuoto sin dai suoi inizi opera affinché questo spazio venga definitivamente restituito al quartiere, pienamente funzionante e agibile per le numerose realtà che vogliono e possono animarlo.
Tra centro e periferia
Abolire le ZCL significa non solo dare pieni diritti di cittadinanza a chi vive in periferia ma anche sbloccare il centro città, ormai congestionato e intasato, dotando i cittadini napoletani di un’area di vivibilità maggiore, con più spazio e vivibilità per ogni cittadino. Le periferie riguardano tutti, non solo chi ci abita.
Aumentiamo le ZTL. eliminiamo le ZCL! Noi di Arrevuoto, come altri gruppi attivi delle periferie, ci stiamo provando da tempo e sappiamo che, con volontà e dedizione, è possibile farlo.